Strutture culturali e accessibilità
LA LOCALIZZAZIONE
IL PROGETTO
I MATERIALI
Il disegno di giacitura della pietra, sia nelle parti murarie che nei pilastri, diventa il cassero a perdere della struttura cementizia interna. Sulla pietra si costruiscono murature di mattoni. Sopra, nuovamente pietra che si rastrema a lasciar filtrare la luce tra gli elementi verticali ed il sistema di copertura in piombo. Il legno è una materia che ritorna nel rivestimento esterno di questo edificio, che ospita l’ambulatorio di primo soccorso e si apre verso la piazza. Le tavole di larice sono interrotte da due sottili aperture sul lato della piazza, mentre la grande finestra dell’ambulatorio è schermata da un brise-soleil in legno, declinazione aperta del rivestimento di lunghe tavole di larice su quello stesso fronte.
La piazza è una grande superficie disegnata da tessiture di mattoni, luogo di sosta e di accoglienza pronto ad offrirci, all’arrivo, l’ombra di un bagolaro e dissetarci con la nuova fontana. Il sistema di illuminazione, che caratterizza tutti gli elementi che abbiamo individuato come ‘punti di accoglienza’ è disegnata da sottili steli metallici bianchi le cui estremità di notte si illuminano. Sul bordo della piazza ancora un piano di legno è soluzione di continuità con la strada di inerte chiaro che conduce al piccolo terminal di interscambio automobilistico. È una superficie di legno che, pur posizionato al limite della piazza, è elemento ambiguo e non conclusivo dello spazio pubblico.
[relazione progetto C+S Associati Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini
vincitore ‘Premio Architettura Città di Oderzo 2004’ – 8a edizione
tratta dal catalogo a cura di Paolo Vocialta
coordinamento Studio Umbrella, Treviso
fotografie Paolo Barbaro
edizioni Il Poligrafo, Padova, 2004 – poligrafo@tin.it ]
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