Il Museo Maxxi a Roma

Un’architettura molto espressiva ricca di giochi di luce e d’ombra

Un’architettura dal carattere fluido e dinamico

Il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo “Maxxi” di Roma, spettacolare museo italiano per l’arte contemporanea inaugurato nel corso del 2010, è un’architettura molto espressiva e affascinante dalle forme fluide e dinamiche in cui la luce assume un ruolo determinante conferendo  dinamicità, fluidità ed espressività sia all’architettura esterna che agli spazi interni.

Realizzato dallo studio Zaha Hadid Architects con progetto illuminotecnico di Zumtobel illuminazione, il magnifico edificio, che assomiglia ad una grande scultura ricca di giochi di luce e ombre, è collocato al limite nord del centro storico di Roma tra le case residenziali e i vecchi capannoni.La costruzione, color grigio chiaro, salta all’occhio già da lontano: le sue forme slanciate e sovrapposte spezzano il reticolo urbanistico rigorosamente ortogonale e attirano quasi magicamente i visitatori.

I corpi di fabbrica aggettanti, che si stagliano sulla piazza antistante, sono come pensiline che guidano i visitatorinel foyer: un atrio a tutta altezza dall’aspetto dinamico e fluente attraversato da scale e passerelle che si incrociano e che collegano i cinque piani espositivi.

La luce al servizio dell’architettura

La luce naturale si espande dal tetto a vetri fino a terra, finemente bilanciata da un’illuminazione al soffittoappositamente sviluppata, nella quale è integrato anche un sistema di lampade fluorescenti a luce indiretta, attivabile secondo le esigenze.
Questo sistema combinato fornisce un’illuminazione omogenea di base.Parallelamente, la luce artificiale viene utilizzata del tutto consapevolmente come mezzo di strutturazione; in particolare nella hall (foyer) è stata messa in scena: tutti gli apparecchi sono integrati negli elementi architettonici eaccentuano come strutture lineari la dinamica dei percorsi.

Anche le scale e le passerelle diventano dei supporti solidali con le pareti oppure si estendono attraverso lo spazio: i loro lati inferiori traslucenti sono dotati infatti di lampade fluorescenti dietro ad un foglio di vetro acrilico che ne omogeneizza la luce e fanno l’effetto di pannelli luminosi.
La luce si irraggia non solo verso il basso, ma si diffonde anche verso l’alto attraverso la griglia dei gradini e delle passerelle.
Nascoste nel corrimano, file continue accompagnano le scale con la loro luce indiretta.

Le sale espositive e l’illuminazione

Nelle sale espositive continua la grandiosità della hall d’ingresso, le sue linee fluide e la sua dinamica spaziale. Gli spazi si susseguono con pareti curve, inclinate, corridoi, rampe e terrazze e lesale si snodano parallele, si incrociano e si intrecciano addentrandosi in diverse direzioni per poi incontrarsi di nuovo.Come nel foyer, anche in questi spazi la luce naturale ha un ruolo fondamentale e determina anche l’atmosfera “da atélier” delle sale sotto i lucernai. Si è voluta infatti mettere a disposizione quanta più luce naturale possibile, poiché anche la maggior parte delle opere d’arte nasce in condizioni di luce naturale, in modo da permettere una percezione fedele dei colori e delle superfici.

Allo stesso tempo è stato importante creare con le lampade condizioni di luce ottimali, a ciò provvede la complessastruttura dei soffitti­- lucernai: nelle strette travi reticolari in acciaio  del soffitto, rivestite con elementi in cemento armato, si trovano tutti gli elementi tecnologici; queste travi sostengono infatti le griglie esterne, per la schermatura dal sole e per la distribuzione della luce, i due piani in vetro, e i rulli per l’oscuramento.
Su entrambi i lati delle travi nervate, sotto una lastra di vetro acrilico traslucente, che esplica un’azione diffusiva, sono incorporate per tutta la lunghezza delle lampade fluorescenti
, che provvedono ad una illuminazione generale uniforme. Delle lamelle di alluminio servono da alette parasole e sono regolate, a seconda dell’intensità solare e delle condizioni di luce desiderate, dalsistema di gestione luce intelligente Luxmate Litenet di Zumtobel, che controlla anche la prestazione degli apparecchi.
In questo modo viene garantita a seconda della luce del giorno la migliore combinazione di luce naturale e artificiale.
Al sistema di binari integrato nella parte inferiore delle travi è possibile montare altri faretti per l’illuminazione d’accento, ma anche proiettori e paratie.

Obiettivi delle scelte illuminotecniche

Nel nuovo Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, l’integrazione con la luce naturale delle diverse componenti illuminotecniche presenti negli interni è stata fondamentale, con l’obiettivo di fornire la giusta illuminazione nell’arco della giornata.E’ stato necessario sviluppare una soluzione integrata tra schermature solari (griglie esterne fisse, diffusori a lamella e teli orizzontali motorizzati) ed apparecchi d’illuminazione regolabili nel flusso luminoso i quali, principalmente dal punto di vista tecnico (ma anche estetico), potessero offrire la possibilità di un controllo completo per consentire un livello di illuminazione appropriata.
Un sistema di regolazione centralizzato provvede ad attivare i motori e movimentare opportunamente il flusso luminoso degli apparecchi d’illuminazione, in relazione alla variazione della luminosità esterna rilevata da un multi-sensore posizionato sulla copertura (eliometro) e della quantità di luce che penetra all’interno.

L’illuminazione delle pareti verticali espositive è garantita da apparati illuminotecnici inseriti ad incasso nel contesto architettonico. Questi apparati lineari provvedono all’illuminazione diretta delle opere d’arte ed offrono, allo stesso tempo, un supporto importante nell’illuminazione ambiente.

L’illuminazione generale e’ il risultato di un sistema continuo di apparecchi (“ingegnerizzato su misura” ed integrato nelle travi di calcestruzzo prefabbricato) che caratterizzano il soffitto delle gallerie.
Questo sistema permette l’illuminazione indiretta nelle zone centrali delle gallerie e contribuisce nello stesso momento alla presentazione delle pareti verticali.

Un altro impianto, molto semplice ma efficace, garantisce la flessibilità nell’illuminazione di particolari opere d’arte quali per esempio sculture ed oggetti che prediligono un trattamento illuminotecnico specifico.

L’illuminazione esterna del Centro è il risultato di due interventi illuminotecnici, che utilizzano dei proiettori montati sulla struttura esterna dell’edificio garantendo l’illuminazione delle pareti esterne verticali. Questo primo intervento illuminotecnico definisce la struttura e l’architettura fluida della costruzione esaltandone la plasticità. Il secondo intervento, invece, utilizza un sistema lineare caratterizzato da lampade fluorescenti ed altri apparecchi illuminanti (ad incasso nel terreno) che definiscono l’impronta perimetrale dell’edificio ed ancorano la costruzione al suolo. Incassi a terra con luce radente e pali luminosi a riflessione secondaria definiscono rispettivamente i percorsi e i luoghi di aggregazione.

Credits

Committente: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, RomaProgettazione illuminotecnica: Zumtobel Illuminazione – Studio di design Equation Lighting, Londra

Soluzioni illuminotecniche: Zumtobel illuminazione Srl

Apparecchi utilizzati (Zumtobel illuminazione ): TECTON, ZE, VIVO QR111, speciale ARCOS 4 QR e HIT BEGA, Downlights PANOS.

Gestione della luce: LUXMATE PROFESSIONAL (Zumtobel illuminazione)

Progettazione architettonica: Zaha Hadid Architects, Zaha Hadid e Patrik Schumacher, Londra

Progettazione elettrotecnica: Max Fordham and Partners, OK Design Group, Londra

Costruzione impianti: Ciel Spa, Roma

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